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Native Advertising: un nuovo modo di fare pubblicità

Native Advertising è quell’attività di marketing che sfrutta l’utilizzo di annunci a pagamento, creati ad hoc per le pagine web in cui appaiono, per l’aspetto, per le caratteristiche contenutistiche, per le funzioni ed i formati. La pubblicità nativa può essere inserita:

  • all’interno dei social media, nelle sezioni feed;
  • su pagine web, quali ad esempio testate giornalistiche, all’interno di sezioni specifiche con contenuti suggeriti.

In questo modo, gli annunci nativi non assumeranno le sembianze tipiche dell’online advertising, come banner, video o stories. Il loro aspetto quasi “nativo”, appunto, rispetto al contenuto visuale della pagina web in cui si trovano, permette di fornire contenuti di interesse senza infastidire la lettura dell’utente.

Che cos’è la pubblicità native?

Ecco alcuni degli elementi che caratterizzano la native adv:

  • Contenuto: Native Advertising integra contenuti di alta qualità all’interno dell’esperienza organica di una piattaforma.
  • Delivered In-Stream: come forma di contenuto, il native permette di avere un flusso costante ed uguale all’interesse utente.
  • Selettiva: è selettiva mentre l’automation marketing non garantisce che l’essenza del contenuto rimanga fedele a quella del contenuto del marchio.

Che cosa non è?

Ecco cosa, invece, non fa parte della native advertising:

  • Sponsorizzato da…
  • Video di lunga durata
  • Web film
  • Foto in stream
  • Grafica interattiva

Native Advertising nei contenuti

Parallelamente all’aumento degli standard pubblicitari e di design, gli stessi utenti e marketers hanno dovuto riconoscere la vitale importanza della user experience nel processo pubblicitario. Genericamente, la pubblicità online riusciva a raggiungere ed inglobare gli interessi di entrambi, sia dei pubblicitari che degli utenti. Tuttavia, quando i pubblicitari hanno iniziato ad investire nel native advertising, gli utenti sono risultati più coinvolti ed inoltre la visual experience è apparsa più bella e rilevante.

Il Native Advertising, quindi, fa riferimento ad uno specifico modello di monetizzazione, che mira ad aumentare l’esperienza utente, fornendo valore, pensato per consegnare contenuti pertinenti in streaming. In un sondaggio di oltre 200 acquirenti di contenuti multimediali, l’aumento medio della spesa pubblicitaria nativa prevista nel 2020 rispetto al 2019 è del 12%. Il 57% dei venture capitalists afferma che sarebbe disposto ad investire nella pubblicità nativa. Il 33% dei pubblicitari afferma, invece, che inizierà ad utilizzare anche la pubblicità nativa congiuntamente all’attuale online advertising.

Come fare native advertising

Ecco le sfide da affrontare e le strategie da mettere in atto per ottenere ottimi risultati da un investimento in native advertising.

Le Sfide

Ci sono alcuni aspetti sui quali si dovrà giocoforza concentrare l’attenzione degli inserzionisti:

  • Ad Standards: non esistono ancora standard di performance per questa categoria di advertising.
  • Efficienza di prodotto: la pubblicità nativa richiede la creazione di contenuti creativi specifica per gli utenti.
  • Fiducia dell’utente: i pubblicitari possono creare contenuti di più elevato valore rispetto alle normali ads.
  • Integrità del brand: preservando l’integrità del brand si generano ritorni economici (monetizzare) nel breve termine in maniera molto semplice.

Strategia

  • Attirare: stabilendo un piano di comunicazione a medio lungo termine
  • Aumentare: creando contenuti realizzati da esperti del settore ( giornalisti, designer, ecc)
  • Accordarsi: creare accordi con società esterne ( affidandosi a web agency o professionisti del settore)

Perché nessuno legge più la pubblicità?

Secondo le ultime stime, le persone leggono quello che vogliono leggere e solo alcune volte questo è un contenuto di pubblicità a pagamento. In queste poche volte, si manifesta quello che viene definito “interesse latente” ( proviene da quella parte di utenti che possono essere interessati a un certo prodotto o servizio ma, nel momento in cui vengono raggiunti dal messaggio, non stanno cercando attivamente informazioni a riguardo). Nei restanti casi, le persone si trovano nella fase di “ricerca consapevole”, cioè hanno un interesse verso un certo prodotto o servizio e, nel momento in cui vengono raggiunti dal messaggio di un’azienda, stanno ricercando attivamente informazioni riguardanti quello specifico prodotto o servizio.

Native Advertising: esempi

Come abbiamo appurato, la caratteristica principale della pubblicità nativa è quella di non sembrare una pubblicità. Quindi c’è una grossa differenza fra i banner, display, video e stream standard. Vediamo qualche esempio:

il-sole-24-oreIl Sole 24 Ore

Il nuovo SitoWeb è stato migliorato e riprogettato per migliorarne l’efficienza, sono state create inoltre delle sezioni ad hoc per il Native Advertising, in particolare per il settore finanziario e creditizio.

Esempio Visivo di Native Advertising

native advertising

Scegliere il modo, oppure le diverse piattaforme di pubblicazione è solo una delle prime fasi di analisi che precedono lo sviluppo del piano pubblicitario. Sbagliare questa scelta è ciò in cui si incappa quando non si conosce la materia.

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Sono Web Developer & Digital Strategist. Mi occupo di sviluppo web dal 2014 e sono specializzato nella realizzazione e gestione di Campagne di Advertising.

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